DHCP vs IP statici

E’ particolarmente di moda tra gli utenti Shelly impostare IP statici per i dispositivi rinunciando al DHCP (Dynamic Host Configuration Protocol); personalmente non sono del tutto d’accordo; di seguito spiego perché ma, se proprio dovete o volete farlo, spiego anche come procedere.

Premessa doverosa

E’ sempre una buona idea non toccare tutto ciò che funziona in maniera soddisfacente. Il DHCP non è un’emanazione del demonio. Giuro.

Quando ha senso impostare IP statico per i dispositivi

  1. In qualche caso i ruoter forniti dagli operatori hanno prestazioni non adeguate e non riescono a gestire molti dispositivi contemporaneamente connessi; in questo caso può essere utile alleggerire il loro fardello liberandoli almeno parzialmente dal compito di assegnare gli indirizzi. Non aspettatevi miracoli però, la gran parte dei problemi più comuni è dovuta a segnale WI-FI debole o interferenze, nulla a che vedere con l’assegnazione degli indirizzi.
  2. I dispositivi a batteria non costantemente connessi, se configurati con IP statico, possono rispondere più velocemente ed utilizzare meno energia.
  3. Volendo comandare i dispositivi tramite URL (ad esempio con Azioni I/O o Web Hooks) è necessario conoscere il loro IP per poterli raggiungere; anche in questo caso è conveniente assegnare loro IP statici.
  4. Se per uno qualsiasi dei motivi sopra citati è necessario impostare un IP statico per uno dei dispositivi, probabilmente ha senso farlo per tutti.

Svantaggi

Usando IP statici si rinuncia ad alcuni automatismi di conseguenza occorre configurare manualmente alcuni parametri. Inutile dire che gli errori e i conseguenti grattacapi sono dietro l’angolo.

Come procedere

Fondamentalmente occorre agire sia sul router sia sui dispositivi.
Sul router è necessario preliminarmente escludere un intervallo di indirizzi dal DHCP altrimenti potreste incorrere in fastidiosissimi conflitti di indirizzi. Ogni router può essere configurato in questo modo, ognuno a suo modo, non chiedetemi quindi come. Evitate invece il metodo alternativo della riserva degli indirizzi perché in questo caso il risultato finale sarà un notevole disordine assai difficile da gestire manualmente. La riserva inoltre non elimina del tutto il sovraccarico a cui è sottoposto il router quanto vede per la prima volta un dispositivo.

Sui dispositivi invece occorre impostare l’uso dell’IP statico (di solito sul WI-FI 1) e indicare:
  1. l’IP (univoco e compreso nell’intervallo esterno al DHC prima definito),
  2. la maschera (di solito 255.255.255.0),
  3. l’indirizzo del gateway (normalmente l’indirizzo del router),
  4. opzionalmente il DNS, se non compilato sarà utilizzato il router per il servizio quindi, se decidete di utilizzare un DNS non definito dal provider come ad esempio 1.1.1.1 o 8.8.8.8, è preferibile configurare di conseguenza il router piuttosto che ogni singolo dispositivo cosa che comunque può essere fatta senza problemi.

Strumenti utili

Un software come Shelly Scanner può aiutare nella pianificazione degli indirizzi.